Teatro

Per il 35° anniversario Vignaledanza si trasferisce a Torino

Per il 35° anniversario Vignaledanza si trasferisce a Torino

Il Festival Internazionale Vignaledanza giunge quest’anno alla trentacinquesima edizione, proseguendo nella valorizzazione della dimensione coreutica in tutti i suoi aspetti e confermando la propria vocazione alle arti integrate. La manifestazione cosmopolita, amata e seguita dal pubblico e intessuta di collaborazioni su tutto il territorio regionale e nazionale, punta i riflettori sulla ricerca e sull’interazione di alto professionismo e pratica formativa. Al qualificato cartellone degli spettacoli, si affiancano gli stage e i concorsi, frequentati da giovani di ogni parte del mondo.

Il Festival vero e proprio  si svolge dal 6 al 21 luglio e, quest’anno, si trasferisce eccezionalmente a Torino, a motivo dei lavori di ristrutturazione in atto a Vignale Monferrato, che rendono impossibile la realizzazione della manifestazione in loco, e delle incertezze della situazione finanziaria. Due le location previste in città: il Teatro Nuovo, sede istituzionale dell’omonima Fondazione, e il suggestivo Borgo Medievale, pur con attenzione mirata al coinvolgimento di tutta la rete di contatti sul territorio regionale.  “La presenza di questa manifestazione sul territorio è importante. Abbiamo lavorato per tentare di risolvere alcune questioni di carattere prettamente tecnico, ma non ci siamo riusciti”, esordisce Michele Coppola, assessore alla Cultura della Regione Piemonte.“Però ogni volta che abbiamo discusso di problemi di varia natura, la certezza, prima nelle parole e poi nei documenti scritti, era quella di voler tornare a Vignale per la prossima edizione”, sottolinea. E conclude: "Fa specie che un Festival che prende il nome da un luogo, non si possa celebrare in quel luogo. Del resto, 35 anni non sono pochi…”
"Pensiamo al successo del logo con la danzatrice in perfetto equilibrio su una foglia di vite”, ricorda Gian Mesturino, ideatore e direttore artistico della manifestazione. “In questa edizione 2013, la danzatrice sarà ulteriormente messaggera di tutta la straordinarietà del territorio vignalese e monferrino”.

Il programma dell’edizione 2013 di Vignaledanza si caratterizza per un’interessante selezione di lavori, di nuove coreografie di compagnie affermate e di gruppi emergenti, accanto allo stage, inteso come “fabbrica della danza”. Il progetto artistico del Festival vede la Fondazione Teatro Nuovo impegnata in una politica di diffusione della cultura coreutica e dell’integrazione artistica, con significativa attenzione agli aspetti collaborativi e di condivisione sia sul piano artistico che operativo e di sensibilizzazione.
Fino al 4 luglio, nella consueta anteprima Aspettando il Festival si segnala, tra le altre, la collaborazione con Pequeñas Huellas, un progetto di sviluppo culturale destinato a tutti i bambini del mondo, specialmente quelli che soffrono per malattie, maltrattamenti, sfruttamento, discriminazione o abbandono, finalizzato a formare una nuova società attenta e rispettosa dei diritti del bambino. Sempre all’interno dell’anteprima, i giovani talenti del Liceo Coreutico Teatro Nuovo, si cimentano con il repertorio e con nuove creazioni di danza contemporanea.
L’inaugurazione del Festival è affidata, il 6 luglio, alla Compagnia Almatanz con Grazia Galante, in un Omaggio a Bejart , prezioso e di assoluta intensità artistica oltre che di valore filologico, grazie alla riproposizione delle coreografie di Maurice Béjart e Luigi Martelletta; da Sud, che si nutre dell’estro immaginativo del Mezzogiorno e delle sue contraddizioni a Dionysos, per l’incontro tra Grecia e Medio Oriente, a Zingaro, una creazione che scandaglia il fascino di un popolo, a Modi Diversi, per un dialogo ideale tra totale libertà della creazione contemporanea e razionalità dei canoni classici, fino all’ineguagliabile “manifesto” del Maestro: Bolero, danzato in maniera esemplare da Grazia Galante, sua musa ispiratrice.
Il 7 luglio sarà la volta di Katina Genero e del Latin Cafè in Mil besos por un café, ballando sulle pulsioni afro delle origini, per un latin groove dove si viaggia, dall’Africa ai Caraibi.
Il 12 luglio il Balletto del Sud presenterà La bella addormentata, riletta dalla sensibilità di Fredy Franzutti. Il coreografo salentino può così offrire un “colpo di teatro” (secondo la definizione di Vittoria Ottolenghi): la sostituzione della puntura del consueto fuso con il morso della tarantola salentina.
Il 13 luglio il prestigioso Balletto di Milano è protagonista di un appassionante duplice programma: Tango e Bolero. Il coreografo Ruben Celiberti omaggia la sua Buenos Aires, Carlos Gardel e Astor Piazzolla. La sua è una rivisitazione dei celebri tanghi argentini in uno stile che ben amalgama danza classica e contemporanea con piccole citazioni di tango classico. Il Boléro viene proposto nella lettura di Adriana Mortelliti e diviene storia di una nascita, di un'attrazione inevitabile verso un essere simile.
Il 19 luglio la Compagnia Mvula Sungani propone Fantasia, ovvero uno spettacolo di danza, musica e circo in cui il reale si intreccia con l'irreale per un’esperienza coreutica spinta fino all’acrobalance e al teatro globale.

Il 20 luglio il Balletto di Roma, con Kledi Kadiu, si esibirà in Contemporary Tango, un’opera che racconta il tango sociale, sempre più diffuso nel nostro pianeta.


Tra le proposte internazionali: il 14 luglio, la David Parsons Dance Company, torna in Italia a incantare il pubblico con le sue coreografie gioiose e colorate. Union, coreografia nata a beneficio della ricerca sull’AIDS presso il Lincon Center, valorizza, anche grazie ai sorprendenti costumi di Donna Karan e alla partitura del compositore John Corigliano, vincitore degli Academy Awards, le doti interpretative del cast; Nascimento Novo vede la collaborazione tra il coreografo e il leggendario musicista.
Il 18 luglio la Compagnia italo-spagnola Arte Y Flamenco porta lo spettatore a condividere con gli artisti i virtuosismi della musica, della voce e del movimento: Fuego!, è un viaggio emozionale attraverso la forma di espressione flamenca più tradizionale, tradotta secondo i canoni contemporanei.
Il 21 luglio, la serata conclusiva del Festival vede in scena la violinista Saule Kilaite con The Invisible Orchestra e la partecipazione della Compagnia TraBallante in un coinvolgente viaggio musicale intorno al mondo e in uno show multimediale con video-scenografie realizzate dal videoartista Roland Tapì.


Grazie alla collaborazione con la Fondazione Torino Musei, saranno proposte due compagnie al Borgo Medievale: l’11 luglio la compagnia Artemis Danza e il 17 luglio Movimento in Actor Teatrodanza con lo spettacolo Pina…ma perché Napoli no!, un omaggio a Pina Bausch. L’idea dello spettacolo prende le mosse da un pensiero, una domanda retorica, un sogno, un desiderio incompiuto: perché un’artista che ha dedicato tanto della sua produzione a molte città internazionali, non ha ispirato un suo lavoro a Napoli?

Info e aggiornamenti: tel. 011.6500205 – 349.0993368
www.teatronuovo.torino.it – www.liceoteatronuovo.com – www.vignaledanza.it